Manfredonia – Chaminade 7-5
Termina 7-5 per il Manfredonia la decisiva sfida con la Chaminade, valida per la ventiduesima giornata del Campionato Nazionale di Serie B Girone F.
Una vittoria sofferta, contro un avversario che ha fatto la sua onestà partita, ma un approccio troppo rinunciatario e qualche errore individuale grossolano hanno tenuto in bilico il risultato fino alla fine, prima del colpo di classe di Benitez che ha chiuso il risultato.
Grassi è in formazione tipo, Fortuna e Murcia non sono al 100%, gli ospiti siedono in panchina Palombo per lo squalificato Pizzuto e devono rinunciare in campo allo squalificato Pescolla, anche lui fermato dal Giudice Sportivo per una settimana.
Il Manfredonia parte con Murcia, Bruno, Fortuna, Almenara e Benitez, la Chaminade risponde con Al Assuad tra i pali, Ruscica, Santella, Pizzuto e Oriente di movimento.
PRIMO TEMPO
Ci si aspetta un inizio forte, con pressione nella metà campo avversaria e tanta voglia di recuperare palloni pericolosi per creare occasioni da rete, invece l’inizio di partita (ed in generale tutto il primo tempo) è completamente sbagliato nell’approccio e nei modi.
La squadra biancoceleste parte con il freno a mano tirato e cerca di non rischiare troppo, un atteggiamento forse voluto in modo da avere energie per tutti i quaranta minuti di gioco, a differenza di altre partite che avevano visto un inizio forte e poi un secondo tempo con la spia della riserva accesa.
Ne nasce una partita che nel primo tempo è estremamente lenta, con pochi spunti se si escludono le segnature che fissano il punteggio parziale sul 2-2.
Entrambe le volte a passare in vantaggio è la Chaminade, che sfrutta due errori del Manfredonia per andare a rete.
Apre le danze Bagnoli su calcio d’angolo, con il laterale ospite libero a centro area su un calcio d’angolo: Oriente dalla bandierina trova una linea di passaggio strettissima sulla difesa a zona del Manfredonia, poi Bagnoli deve solo girare di prima alle spalle dell’incolpevole Murcia.
Il Manfredonia acciuffa il primo pareggio con Fortuna, che riceve palla da rimessa laterale e da pivot consumato, compie un giro dorsale prima di battere Al Assuad da pochi metri sotto le gambe.
La Chaminade ritorna in vantaggio con una rete di Ruscica: botta da banda destra di Pascale che cerca un uomo sul secondo palo, Murcia in tuffo respinge a centro area ma viene anticipato dal giocatore ospite che deve solo appoggiare un piattone a porta sguarnita dai cinque metri.
Se c’è un aspetto positivo del primo tempo del Manfredonia è che gli uomini di Grassi reagiscono ogni volta che vanno sotto, più con la forza dei nervi che con il gioco manovrato, e trovano il 2-2 con una ripartenza a tutto campo: Bruno chiude il triangolo con Spano e serve Fortuna sul secondo palo, con il Brasiliano che deve solo piazzare il piattone da pochi metri.
Neanche il quinto fallo concesso dal Manfredonia a tre minuti dalla fine serve a sbloccare una situazione che resta di equilibrio fino al riposo.
LA RIPRESA
Sembra da subito un’altra partita, il Manfredonia non può gestire il pareggio e alza il baricentro andando in pressione nell’area avversaria, la Chaminade inizia a giocare in ripartenza sfruttando le sponde di Cavaliere in avanti.
Ne nasce una partita estremamente confusa, decisa più dalla voglia di vincere e dalla determinazione che a volte si trasforma in vera e propria fame agonistica su tutti i palloni da parte di entrambe le squadre, ma che perde tanto da un punto di vista tattico e tecnico.
Si rivelerà anche un secondo tempo disastroso per la coppia arbitrale, spesso imprecisa in varie situazioni di gioco e mai in controllo della partita, ad onor di cronaca per via dell’atteggiamento un po’ rissoso delle due compagini in campo: la posta in palio è pesante ed i nervi sono a fior di pelle dal primo secondo di gioco.
La rete del 3-2 è opera di Marro, ma è frutto di una svista arbitrale clamorosa: il laterale ospite infatti intercetta una palla con la mano, tutti i giocatori in campo si fermano in attesa di un fischio che invece non arriva, Marro sposta palla sul destro e con una puntata bassa fredda Murcia dai dieci metri.
Il Manfredonia protesta ma ci mette quindici secondi a trovare il terzo pareggio di giornata, con la tripletta di Fortuna: Benitez calcia a rete, Al Assuad e un compagno si salvano come possono ma la palla resta al centro dell’area dove Fortuna deve solo appoggiare a porta sguarnita.
A posteriori è il momento che decide la partita: la terza rimonta dà al Manfredonia l’incrollabile convinzione di essere destinato a vincere e gli uomini in maglia biancoceleste entrano in fiducia, portando pressione a tutto campo con i tempi giusti e spaccando la partita con due reti in pochi secondi.
Il 4-3 è un pezzo di bravura individuale di La Torre, che isolato in banda uno contro uno, sposta palla sul destro e dalla linea laterale trova un diagonale di garnde precisione che si infila nell’angolo basso opposto, trenta secondi dopo il 5-3 è una autorete di Pizzuto che intercetta un forte passaggio di Puertas indirizzato sul secondo palo verso un compagno e spiazza Al Assuad.
La Chaminade è squadra coriacea e non molla, riaprendo il discorso con il 5-4 di Pizzuto, un gol fotocopia dell’1-0: stesso schema, diversi gli esecutori ma risultato finale identico.
La rete del 6-4 è ad opera di Benitez in una azione di 4 contro 3 per via dell’infortunio a Ruscica. Il laterale ospite resta a terra in zona offensiva e il Manfredonia tira la ripartenza mentre gli ospiti chiedono di mettere palla fuori.
Gli animi si surriscaldano ulteriormente dopo questo episodio, con Ruscica costretto ad abbandonare definitivamente il terreno di gioco, così come pochi istanti dopo deve fare Bruno per un colpo ad un piede ricevuto da Marro.
La giornata horror della coppia arbitrale prosegue a quattro minuti e mezzo dalla fine quando il secondo arbitro decide per un rosso diretto a Spano, reo di aver trattenuto Al Assuad per evitarne la ripartenza da terra.
La segnalazione del direttore di gara è quella di un calcio rifilato al portiere ospite che nessuno al PalaScaloria sembra notare, dall’analisi delle immagini non si nota nessuna scorrettezza se non il naturale intreccio tra le gambe di Al Assuad e Spano dopo una parata a terra del portiere ospite su una conclusione da un metro del capitano biancoceleste.
Santella impiega trenta secondi per trovare la rete del 6-5 con una puntata di destro dai quindici metri di grande precisione, ma nel momento decisivo dell’incontro questa volta il Manfredonia non si scompone e spacca definitivamente la partita un minuto dopo con un destro al fulmicotone da rimessa laterale di Benitez.
I due minuti finali sono tesi, ma neanche il portiere di movimento schierato da Palombo riesce a scardinare la resistenza di Murcia e compagni che al fischio finale possono ricevere i meritati applausi del pubblico del PalaScaloria.
Tre punti che consentono momentaneamente al Manfredonia di uscire dalla zona retrocessione in attesa di un altro scontro diretto in quel di Conversano fra sette giorni, in cui il Manfredonia dovrà ancora una volta conquistare il pieno bottino per mettere fieno in cascina in vista di un finale di stagione da vivere al cardiopalma.
Manfredonia – Chaminade 7-5 (2-2 P.T.)
MANFREDONIA: Murcia, Bruno, Delle Donne, Gentile, Falcone, Spano (K), Fortuna, La Torre, Almenara, Puertas, Benitez, Tatulli. All. Grassi.
CHAMINADE: Al Assuad, Ruscica, Pasqualone, Marro, Pascale, Cavaliere, Santella, Pizzuto (K), Bagnoli, Petrella, Oriente, Gianfelice. All. Palombo.
SEQUENZA RETI: 4’24” Bagnoli (C), 11’30” Fortuna (M), 12’04” Ruscica (C), 15’46” Fortuna (M), 24’15” Marro (C), 24’30” Fortuna (M), 27’26” La Torre (M), 28’02” Aut. Pizzuto (C), 31’30” Pizzuto (C), 32’41”Benitez (M), 36’12” Santella (C), 37’47” Benitez (M).
AMMONITI: Almenara (M), Al Assuad (C), Pascale (C), Oriente (C).
ESPULSI: Spano (M) al 35’29” per comportamento antisportivo.
ARBITRI: Sig. Simone Zanfino di Agropoli, Sig. Francesco Agosto di Paola, cronometrista il Sig. Raffaele Ricci di Foggia.